Ca’ del Duca 3052, Corte del Duca Sforza
San Marco, 30124, Venezia, Italy
Tue – Sat 10am – 6pm
Unspoken Wars: l'esibizione
In diverse regioni africane (Eritrea, Mozambico) ci sono guerre che ufficialmente non sono più guerre, ma lotte per il territorio ( e le sue risorse) oppure di potere, controllo dell'ambiente che causano comunque dislocazioni forzate di persone e sofferenze, togliendo case oppure territorio agli abitanti nativi, soprattutto se i territori sono ricchi di risorse primarie. La mostra Unspoken wars è in linea con uno dei temi della Biennale, Foreigners Everywere quello dello sfruttamento del territorio da parte degli stranieri a scapito delle popolazioni native e della decolonizzazione, sempre che decolonizzare sia mai possibile a distanza di secoli.
Gli artisti esposti
Le foto di Unspoken wars esposte alla galleria Akka Project sono di Mario Macilau, nato nel 1984 in Mozambico e noto come fotografo e artista visuale. Sono fotografie che parlano da sole, con un bianco e nero estremo e la profondità dei grigi, i quadri sono invece Nahom Teklehaimanot. Quelle di Nahom Teklehaimanot sono persone scomposte e ricomposte, tagliate a pezzetti e a meta, dipinte su tela e carta. Ci sono braccia, mani, occhi ed è come se le braccia di queste persone non riuscissero
più a toccare le altre parti del corpo.
Ho incontrato questa realtà veneziana, che è attiva anche all'estero, dedicata all'Africa e ai suoi giovani artisti durante il confinamento nel 2020 e in questi anni ho conosciuto alcuni degli artisti invitati a passare dei periodi di atelier d'artista a Venezia e osservato come Venezia potesse essere d'ispirazione per questi giovani artisti africani o di origine africana.
La prossima mostra che si inaugurerà il 13 giugno sarà dedicata a Osaru Oabseki, di cui vedete una scultura prodotta in vetro a Murano dallo Studio Berengo.
Nel frattempo Unspoken wars sarà visitabile nella sede di Akka Project a Cà del Duca Sforza. Il Duca è ovviamente Francesco Sforza, Signore di Milano, il cui palazzo sul Canal Grande ebbe una storia singolare e travagliata, così come lo fu quella del suo proprietario.