AKKA Project | Venice Artist Residency

Redazione, Art Vibes, 10 December 2020
L’arte contemporanea africana sbarca a Venezia: dopo Rodrigo Mabunda è l’artista nigeriano Kelechi Charles Nwaneri ad essere il protagonista della nuova residenza d’artista targata AKKA project.
Promuovere l’arte contemporanea africana, questa la mission di AKKA project, galleria internazionale con sede a Dubai e a Venezia. Propria in laguna ha preso il via in questo 2020 la seconda edizione di AKKA Project | Venice Artist Residency, residenza per artisti che accoglie creativi autodidatti provenienti dall’Africa, sia affermati che emergenti, desiderosi di ampliare i propri orizzonti culturali ed artistici.
Una formula quella della residenza che permette agli artisti di esplorare e rinnovare i processi creativi, creare nuovi punti di incontro ed interazione con il patrimonio artistico-culturale locale ed internazionale.
AKKA Project organizza un programma didattico diversificato, costruito in funzione delle attitudini, interessi e tecniche del residente. Si garantisce così una maggiore connettività dell’artista con il territorio, offrendo un’ampia panoramica dell’ambiente culturale che lo ospita. In cambio l’artista restituisce alla comunità un corpus di lavori, che riassume la ricerca e lo scambio che si è consumato.
 
KELECHI CHARLES NWANERI – RESIDENZA D’ARTISTA 2020
Iniziata il 18 ottobre si concluderà il 21 dicembre 2020 la residenza dell’artista Kelechi Charles Nwaneri, giovane artista nigeriano autodidatta, classe 1994, considerato una grande promessa della scena artistica contemporanea.
Le opere di Kelechi si collocano a metà strada tra diverse correnti artistiche, come il fotorealismo, il surrealismo e il postmodernismo. Utilizza una tecnica mista con matita, acrilico, collage, acquerelli e colori a olio su carta o su tela. Una delle caratteristiche distintive del suo lavoro è l’uso dell’iconografia africana, come: simboli mistici, metafisici, allegorici e figure ibride umanoide, ispirate all’idea della scarificazione e alla simbologia tribale nigeriana.
Tra questi simboli troviamo le forme, le figure e le geometrie Adinkra e Nsibidi, oltre a quelle dei tessuti africani Adire. Il suo lavoro affronta temi contemporanei come il cambiamento climatico, l’era digitale e i social media, e la simbiosi tra l’uomo e il suo ambiente.
Kelechi Charles Nwaneri – La pietà, AKKA project
 
Kelechi Charles Nwaneri – The Tourist at the beach, 2020, AKKA project
 
Kelechi Charles Nwaneri – Time People and Change III, 2020, AKKA project
 
RODRIGO MABUNDA – RESIDENZA D’ARTISTA 2019
Lo scorso anno protagonista della prima edizione AKKA Project | Venice Artist Residency è stato Rodrigo Mabunda, artista Mozambicano, anch’egli autodidatta, specialista nell’usare scatole da imballaggio per disegnare con penne biro forme e figure. Le sue opere rimandano a scene di vita quotidiana.
Durante il periodo di residenza, grazie a una serie di attività didattiche organizzate da AKKA Project, Rodrigo Mabunda ha avuto modo di visitare diverse istituzioni culturali internazionali, oltre alla Biennale d’Arte, e di lasciarsi ispirare dalla bellezza dei lavori dei Grandi Maestri e dall’eleganza della città.
In questa occasione, AKKA Project ha avviato un’importante collaborazione con la Fondazione Moleskine, per la quale Rodrigo ha contribuito alla Collezione Moleskine d’artista creando un’opera con uno dei loro taccuini.
Rodrigo Mabunda – Moleskine, 2020, AKKA project
 
Mabunda ha inoltre creato un originale corpus di opere chiamato “ENCICLOPE_DIA“, esposto nell’autunno del 2020 a Venezia all’interno di un’esposizione omonima. Il ritmo frenetico di una Venezia affollata, prima dell’arrivo del coronavirus, i suoi eccezionali picchi di marea e la sua meravigliosa maestosità hanno profondamente emozionato ed affascinato il giovane artista africano.
La serie Enciclope_Dia costituita in 15 opere, realizzate sui cofanetti dell’Enciclopedia Universale dell’Arte, trasmette un flusso di coscienza dell’artista senza limiti. Il movimento, la transizione e la trasfigurazione del paesaggio veneziano emergono spontaneamente attraverso l’opera d’arte.
Come narratore che ha vissuto e lavorato tra due culture diverse, le sue opere indagano con fermezza le intersezioni tra il sé e l’altro. Nei suoi disegni, l’intreccio onirico tra corpi, gondole, dipinti e opere monumentali, rivendicano una volontà che va oltre la materialità dell’immagine.
Mabunda sottolinea la fluidità delle nozioni di luogo e di identità, due imperativi dell’esistenza della nostra epoca. Oggi, sopravvivere significa essere in continuo movimento, affrontare continui cambiamenti, riconoscere e constatare la fluidità di fondo presente nella natura delle cose.
Rodrigo Mabunda – Eniclope-dia, 2020, AKKA project
 
Rodrigo Mabunda – Eniclope-dia, 2020, AKKA project